Chi soffre di fibromialgia può trovare sollievo al dolore cronico praticando il Tai Chi.
E’ quanto afferma una recente ricerca, riportata sulla rivista di divulgazione scientifica New England Journal of Medicine, effettuata da Chenchen Wang, professore associato di medicina nel reparto di reumatologia del Tufts Medical Center di Boston.
La fibromialgia è caratterizzata da dolori muscolari diffusi associati a rigidità, affaticamento ed insonnia. La sindrome fibromialgica può causare anche problemi psicologici, tra cui ansia, depressione e problemi di memoria e concentrazione. Circa 10 milioni di americani ne soffrono, e circa il 75-90% di loro sono donne, secondo le stime della National Fibromialgia Association.
Il Tai Chi è un esercizio che include la mente ed il corpo che nasce come arte marziale in Cina, utilizzando movimenti lenti e dolci per costruire forza e flessibilità, così come la respirazione profonda ed il rilassamento, per spostare il Qi, o energia vitale, in tutto il corpo. Tornando allo studio, i ricercatori hanno suddiviso un campione di 66 persone con fibromialgia in due gruppi: un gruppo ha svolto sessioni di Tai Chi della durata di un’ora due volte a settimana per 12 settimane, l’altro faceva educazione fisica per due volte a settimana seguita da uno stretching gentile.
Trascorse le dodici settimane, il gruppo Tai Chi aveva riportato miglioramenti evidenti riguardo sia al benessere fisico che mentale, con un’attenuazione dei sintomi della fibromialgia, inclusa una diminuzione del dolore e una maggiore capacità di svolgere le attività quotidiane, meno fatica, meno depressione e ansia, ed una qualità complessiva della vita migliore. I pazienti hanno inoltre segnalato una migliore qualità del sonno e una migliore preparazione fisica.
I miglioramenti erano ancora evidenti a distanza di 24 settimane. Come ha spiegato il dottor Wang, questi risultati sono estremamente positivi: E’ stato incredibile, perché il cambiamento era visibile settimana dopo settimana. Si vedeva che miglioravano ed ero contento di trovarmi lì con loro.
[Fonte: Medicinaonline]